14 maggio – I Santi di Ghiaccio – Mattia

14 maggio – I Santi di Ghiaccio – Mattia

11, 12, 13, 14, 15 maggio è il periodo dei SANTI DI GHIACCIO o santi dell’ultimo ghiaccio o santi dell’ultimo freddo espressione della tradizione popolare che fa riferimento, ad un’anomalia del clima, in particolare ad un brusco abbassamento delle temperature prima della bella stagione.

Secondo le antiche osservazioni dei contadini è una situazione particolare che si dovrebbe verificare annualmente nell’Europa centro-settentrionale in corrispondenza della sesta settimana dall’equinozio di primavera e, più precisamente nelle date dell’11, 12, 13 e il 14 maggio, giorni dedicati rispettivamente a San Mamerto, San Pancrazio, San Servazio e San Bonifacio di Tarso.

Ma le date di inizio e fine del fenomeno variano da zona a zona i “santi di ghiaccio” vengono infatti solitamente indicati in numero di tre, considerando solamente l’11, il 12, e il 13 oppure il 12, il 13 e il 14 maggio;,a queste date, in alcune zone si aggiunge anche il 15 maggio, giorno dedicato a Santa Sofia di Roma, chiamata in tedesco die kalte Sophie, ovvero “la fredda Sofia”.

In Italia, si considerano solitamente il 12, il 13 e il 14 maggio e solo parzialmente l’11 maggio.

La tradizione popolare li ricorda in gran parte dei paesi europei, in tedesco vengono chiamati di Eisheiligen (“santi di/del ghiaccio”), Eismänner (“uomini di/del ghiaccio”), gestrenge Herren (“rigidi signori”) o di drei Gestrenge (“tre rigidi”), in nederlandese di ijsheiligen (“santi di ghiaccio”), in svedese di järnnätter (“notti di ferro”), in ungherese di fagyosszentek (“santi gelidi”, “santi glaciali, in croato si parla di ledeni sveci (“santi di ghiaccio”), in francese di Saints de glace (“santi di ghiaccio”), in inglese di Ice Saints (“santi di/del ghiaccio”) o di Frost Saints (“santi del freddo”).

A Trieste è stata scritta sull’argomento una poesia da Argimiro Savini

Santi de Iazo

Credevimo finì
‘sto bruto inverno!
Inveze qua
xe ancora un tochetin!
Fa un fredo can,
che guai se ‘l fussi eterno.
Ma intanto
consolemose un fiatin;
xe el solito
tran-tran de ogni ano:
co par
che de l’inverno semo fora,
fra copa e colo,
senza far gran dano,
tre giorni vien
con fredo, piova e bora!
Se iera za vestidi
più legeri:
capoti al monte,
o messi in naftalina!
A ciapar sol
se ‘ndava volentieri,
sui monti atorno
o pur zo per marina!
De novo roba greve
ficar suso,
se no xe pronto,
pronto un rafredor!
E quanti in giro za
che storzi el muso
perchè no i spuza ancora
de sudor!
No xe po’ in fin
de far ‘ssai meravee
el calendario parla
s’ceto e neto!
Vardè le date
ve s’ciarirè le idee:
ve accorzarè che ‘l xe
propio perfeto!
Xe quei tre santi
che no fala mai:
San Pancrazio, Servazio
e Bonifazio!
Xe colpa lori tre
de ‘sto zavai:
i vol che per sudar

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14 maggio si festeggia anche  SAN MATTIA, uno dei  70  discepoli di Gesù e rimase#Mattia con lui . Secondo quanto riportato nel libro degli Atti, nei giorni seguenti l’ascensione, l’apostolo Pietro propose all’assemblea dei fratelli, di scegliere uno tra loro per prendere il posto di  Giuda Iscariota nel collegio apostolico di coloro che erano stati discepoli di Cristo sin dal Battesimo sul Giordano. Vennero indicati due nomi, la preferenza divina si manifestò con un sorteggio fu a favore di Mattia che venne associato agli altri undici apostoli. 

Dopo Pentecoste, Mattia inizia a predicare, ma non si hanno più molte notizie su di lui, ma non non va confuso con l’evangelista Matteo, anch’egli apostolo.

Il nome MATTIA è l’abbreviazione del nome ebraico Mattatia, che significa dono di Jahvè.

Parte delle sue spoglie sono custodite nella Basilica di Santa Giustina  Padova in unaimponente arca in marmo greco ed africano con l’altare addossato, ispirata alla più antica arca di san Luca che è di fronte.

 

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14/5/1706 inizia un’imponente assedio di Torino durante la guerra per laassedio di Torino successione al trono di Spagna. L’assedio  impiegò più di 44.000 soldati franco-spagnoli che accerchiarono la Torino fortificata è difesa da circa 10.500 soldati sabaudi.

i combattimenti durarono fino al 7 settembre, quando finalmente l’esercito comandato dal Principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II costrinse i nemici ad una definitiva e rapida ritirata.

Al termine della  “guerra di successione spagnola”, con la firma del Trattato di Utrecht del 1713 e Rastadt dell’anno successivo, Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, divenne il primo re della sua dinastia.

 

14/5/1931 … Toscanini

 

BUON COMPLEANNO FEDERICA e LUISA

LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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