GRATIA DEI SIC ITUR AD ASTRA, il motto dei Donati di Cosenza

Serena Donati, da brava ricercatrice della storia di famiglia scrive una lunga biografia dei cugini di Cosenza.
I Donati di Cosenza costituiscono una diramazione dei Donati di Firenze riparata nel 1316 a Messina dopo l’uccisione dell’avo Corso Donati (1).Le varie casate Donato di Messina e di Reggio,Donati di Mantova,di Genova,di Lucca,di Pisa e Donà delle Rose di Venezia,sarebbero ramificazioni del più antico ceppo dei Donati di Firenze che si vuole di discendenza romana Capostipite del ramo cosentino che fu ascritto al sedile in entrambe le componenti dei Patrizi e degli Onorati è il nobile Angelo de Donato (fine 1300) che ebbe tre figli tra cui Giovanni (1449) e Matteo,notaio (1452). Dei figli del nobile Giovanni Donati vanno ricordati Alfonso,capitano filofrancese ucciso perché ribellatosi a Gonsalvo di Cordova (1496),e Angelo,Mastro de Camera Cancelleria alla Corte del Luogotenente di Cosenza. Dei figli del nobile Matteo Donati va ricordato Vincenzo,notaio (1490),cancelliere della città di Cosenza (1520),notaio apostolico,sindaco del popolo (1523-1524). La famiglia di distinse quindi in due rami che fecero rispettivamente capo ai nobili Angelo, figlio di Giovanni,e Vincenzo, figlio di Matteo. Del primo ramo, che ebbe cappella gentilizia nella chiesa di S.Francesco dell’Osservanza di Cosenza e che si estinse nella seconda metà del secolo XIX, furono esponenti i nobili Geronimo capitano di Corigliano e sindaco dei nobili (1546-1558), Orazio, sindaco dei nobili (1568), Giuseppe de Donato, Regio Segretario Calabria Citra e Ultra (1658), Fancesco Antonio, Capitano di Compagnia (1678), Stefano, (avvocato) sindaco dei Casali di Cosenza (1690). Il secondo ramo ebbe cappelle gentilizie in Cosenza,nel duomo,nella Chiesa di S.Domenico e in quella di S.Maria del Rito;in Rende,nella Chiesa matrice e nella Chiesa di S.Francesco d’Assisi;in Napoli nella Chiesa della Pietà dei Turchini e nell’Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini. Tra i suoi esponenti,che ebbero facoltà di traslare alla prima piazza quando fu istituito il libro d’oro,vanno ricordati i nobili Tommaso Donati,Capitano di guerra dei francesi (1555),Antonio de Donato,primo Cantore del Capitolo di Cosenza (1588),Cappellano Maggiore Perpetuo della Cattedrale,Giovan Giacomo,medico e sindaco degli Onorati (1594),Frà Giovan Battista,Cavaliere Gerosolimitano e Governatore di Paola (1616),Marco Antonio de Donato (1583),Giovan Giacomo Donati,sindaco degli Onorati,che prese parte al Parlamento di Cosenza che confermò al vicerè la fedeltà della città (1648).Il nobile Antonio Donati,figlio di Giovan Giacomo,trasferitosi da Cosenza in Rende,sposò il 27 marzo 1685 la nobile Gesimunda Gruccione.Il nobile Giovan Giacomo,primogenito di Antonio,generò Pietro che fu celebre avvocato in Napoli dove sposò il 12 febbraio 1755 la nobile Teodora Guarani.Fu aggregato al sedile dei nobili cosentino,come da dichiarazione resa dal figlio in atto pubblico,ed ebbe due figli:Giovan Battista e Antonio.Il primo,professore di legge presso l’Università di Napoli,sposò la contessa donna Rosa Vincenti di Belforte.Dal matrimonio nacque un figlio Lelio che coniugato con donna Costanza Pastore,non ebbe discendenza.Antonio,dottore in utroque iure,sposò a Napoli il 23 gennaio 1791 donna Maddalena Scillitano e generò Pietro e Maria Giuditta,nati a Napoli il 12 ottobre 1793 e il 19 agosto 1804.Pietro,conte,addetto alla Segreteria della Maestà Siciliana,fu insignito del cavalierato dei SS.Maurizio e Lazzaro con diploma di Carlo Alberto ricevendo da Pio IX breve per oratorio,su attestato di nobiltà del Cappellano Maggiore del Regno delle Due Sicilie,Cardinale Naselli e Alliata,esteso ai nipoti Viscido,orfani in tenera età.La sorella Maria Giuditta Donati aveva infatti sposato in Napoli il 27 marzo 1828 Pasquale Maria Viscido di Nocera,deceduto a meno di 30 anni (3).Con la morte del conte Pietro Donati avvenuta in Napoli il 13 gennaio 1852 si estinse la linea maschile e l’arme fu inquartata dai conti principi Viscido di Nocera. ARMA:d’argento al capo di rosso Alias: di verde alla banda d’oro controdoppio merlata di tre pezzi,accompagnata da due stelle,una per parte. MOTTO:GRATIA DEI SIC ITUR AD ASTRA

LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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