Un giorno a Dublino – 4 agosto 17

Un giorno a Dublino – 4 agosto 17

Abbiamo dormito molto bene all’albergo Boyne Valley, una colazione abbondantissima, proprio all’inglese, con tutto a disposizione dal dolce al salato, dal freddo al caldo. Io ho naturalmente ordinato il porridge con latte caldo. Ottimo inizio, ma domani mi dedicherò alle offerte salate.
Partenza in corriera AVRIGO con l’autista Marko, (non si può sbagliare, si chiamano tutt e due Marko) alla volta di Dublino.
Da Drogheda dublino sono circa 40 km che abbiamo percorso in autostrada con vista sulla campagna irlandese, mucche comprese. Niente pecorelle, solo campi.
A Dublino prima un bel giro con la corriera per illustrarci la città e tutti i punti principali da visitare insieme o da soli nel tempo libero.
Prima fermata la cattedrale di St. Patrick, La cattedrale di San Patrizio (St. Patrick’s Cathedral in inglese, Árd Eaglais Naomh Pádraig in gaelico irlandese) è una delle due cattedrali protestanti sotto l’egida della Chiesa d’Irlanda di Dublino, la grande.
È considerata la cattedrale nazionale dell’Irlanda protestante venne edificata in uno dei siti cristiani più antichi di Dublino: dove, si narra, S. Patrizio abbia battezzato i pagani in un pozzo nel 450 d.c. Per commemorare la sua visita è stata costruita in questo luogo una chiesetta in legno, una delle quattro parrocchie celtiche di Dublino. Nel 1191, sotto John Comyn, il primo arcivescovo anglo-normanno di Dublino, Saint Patrick’s divenne cattedrale e tra il 1200 e il 1270 fu eretto l’attuale edificio, il più grande del paese. Dal 1320, qui si installò la prima università del paese; vi resterà per circa due secoli. Durante i secoli la cattedrale ha subito numerosi danneggiamenti e fu restaurata tra il 1860 e il 1900 grazie al sostegno da parte della famiglia Guinness. Una curiosità, nel 1649, durante la guerra civile, venne utilizzata come stalla dalla cavalleria di Cromwell.
La nostra guida ci ha descritto la Navata che è la più lunga d’Irlanda, con i suoi 100 metri.
Abbiamo visto la Tomba di Jonathan Swift che è sepolto insieme all’amata Esther. L’autore dei Viaggi di Gulliver produsse scritti feroci contro la corruzione della Chiesa e gli espropri degli irlandesi. Bellissimo il Coro: tutto intarsiato, raffigura spade, stemmi ed elmi, insieme a tutti i cavalieri di St. Patrick e la Porta in legno: nella lotta fra Kildare e Ormond, quest’ultimo si barricò nella sala capitolare e il suo nemico fece un buco nella porta per stringergli la mano, da qui l’espressione “rischiare il braccio”. C’è poi la statua di Benjamin Guinness, il primo membro della celebre famiglia che inizio a finanziare la conservazione della chiesa. In chiesa ho fatto subito i primo acquisti, per me un anello con il simbolo dell’Irlanda, una catenina e poco più.
All’uscita ci aspettava la corriera per portarci in centro, vicino alla zona pedonale da cui è iniziata una lunga visita a piedi, con Marietta che ci illustrava le diverse attrazioni.
Pranzo in un locale tipico
Non potevamo mancare le foto con Molly. Quasi all’inizio di Grafton Street, la statua dell’affascinante pescivendola e prostituta Molly Malone accoglie i visitatori. La leggenda vuole che il suo fantasma si aggiri da secoli fra i vicoli del centro, specialmente nelle notti nebbiose, ma la maggior parte dei turisti la considera in realtà un portafortuna: tutti vanno a “tastarla” per onorare quello che ormai è diventato un rito di coloro che visitano Dublino.

LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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