9 aprile San DEMETRIO  – buon onomastico

9 aprile San DEMETRIO – buon onomastico

9 aprile oggi tra i diversi Santi ho scelto San Demetrio di Tessalonica è il secondo santo come importanza e venerazione da parte ei Cristiani d’Oriente, subito dopo S. Giorgio. Su san Demetrio però non si hanno notizie certe o scritti che riportino la sua storia risalente al IV secolo. Moltissime invece le leggende, le chiese, le località dedicate a questo santo, e molte anche le date in cui è celebrato. Le Chiese Ortodosse lo hanno consacrato come Megalomartire e lo festeggiano il 26 ottobre.  Il Martirologio Cattolico non  sostiene nessuna delle storie popolari, è certo comunque che D. Demetrio era molto venerato a Sirmio e solo dopo a Salonicco dove Leonzio, un prefetto romano trasferì la sua sede e fece erigere due chiese in onore del santo. Le sue reliquie riposano a Salonicco, parte nella chiesa di S. Lorenzo e parte nella chiesa di S. Demetrio.

La tradizione narra che S. Demetrio fosse un cristiano cittadino di Tessalonica che venne arrestato per la sua attività di conversione alla religione cattolica dei concittadini e che venne giustiziato nelle terme senza alcun processo nel 306.

San Demetrio è il patrono di Salonicco che lo celebra il 26 ottobre.

Significato

Deriva dalla dea greca della terra e dell’agricoltura Demetra e quindi devoto, dedicato a Demetra, la madre terra.

Derivazioni moderne

Dimitri, Demetrios, Dimitrij, Demis, Demetrius ed altre traduzioni in tutte le lingue, specie greco-ortodosse.

Curiosità

In Grecia si è soliti festeggiare l’onomastico molto più del compleanno e per tale motivo a Salonicco San Demetrio è una festività molto sentita in quanto, specialmente in questa città, sono molte le persone che si chiamano Demetrio, Dimitri e Demetra.

Proverbio del giorno

La neve di gennaio diventa sale, quella di aprile farina.

Pianta

La pianta di oggi è il corbezzolo che ha la caratteristica di maturare i frutti l’anno successivo alla fioritura, in tal modo la pianta ospita contemporaneamente i frutti rossi, derivati dalla fioritura dell’anno precedente, i fiori bianchi della fioritura dell’anno in corso, e con le foglie verde intenso.

Nel Risorgimento il corbezzolo per questo motivo era considerato simbolo del tricolore.

Le api sono golose del nettare di questi fiori e se ne ricava un ottimo miele.

 

 

 

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