9 giugno
Ci siamo, oggi anche se inizia con qualche goccia di pioggia, che mi disturba la colazione al mio BBQ,( nuova sigla che sta per ‘Ristorante con Barbeque’ ) alla fine, mentre attendo autista e compagnia, esce il sole.
Si parte finalmente con il gommone, mi par di tornare indietro di qualche anno quando navigavamo con il nostro Laros per l’Istria, le isole Incoronate, ecc.
Partenza per un giro turistico delle più belle spiagge della Sardegna, e poi sosta a Tavolara dal Re di Tavolara, che è coraggioso fa il bagno, io metto solo le gambe in acqua, ma poi rinuncio, il mare è bellissimo, ma per me l’acqua è ancora troppo fredda.
Per smorzare la fame ci facciamo un bel piatto di cozze da famoso ” Re di Tavolara”. Buonissime!
A proposito del RE di Tavolara, La sapete la storia?
VSe andate su questo sito trovate la storia narrata dall’attuale Re, Tonino Bertoleoni, comunque ve la riporto qui.
http://www.tavolara.it/re.htm
I Bertoleoni diventano casa regnante
Sul finire del 1700 Giuseppe Bertoleoni, trisavolo di Tonino, parte da Genova con la famiglia su una piccola nave da diporto. Passando dalla Corsica raggiunge l’arcipelago della Maddalena Te in particolare l’isola di Santa Maria, dove si stabilisce parte della famiglia Bertoleoni. Giuseppe prosegue verso Sud e trova la splendida e disabitata isola di Tavolara. Qui si stabilisce, costruisce la sua casa e pone alcuni pastori a guardia delle numerose capre selvatiche.
La magia di quest’isola si manifesta ai suoi nuovi abitanti proprio attraverso questi animali: alcune delle capre appartengono ad una razza particolare, caratterizzata dal colore dorato dei denti. Queste capre dai denti d’oro, come ci racconta Tonino, giocheranno un importante ruolo nella storia del regno di Tavolara.
I Bertoleoni sono gli unici abitanti dell’isola. In base a ciò Paolo, figlio di Giuseppe, avanza dei ricorsi presso la casa reale di Savoia perché gli venga riconosciuta la proprietà e la sovranità sul suolo di Tavolara.
Il re sabaudo vuole le capre dai denti d’oro
Carlo Alberto di Savoia, salito al trono sabaudo nel 1831 al posto di Carlo Felice, nel 1836 si reca personalmente a Tavolara con il panfilo reale per una battuta di caccia e per conoscere personalmente l’autore dei tanti ricorsi. Il ricordo di questo incontro è stato tramandato dalla famiglia Bertoleoni e giunge fino a noi dalla voce di Tonino: “è proprio vero! Si incontrarono e Carlo Alberto si presentò come il Re di Sardegna. Paolo Bertoleoni allora si presentò come il Re di Tavolara”. Carlo Alberto resta per alcuni giorni ospite della casa reale di Tavolara.
Avendogli Paolo parlato delle eccezionali capre dai denti d’oro che popolano l’isola, il re sabaudo, dopo essere tornato a Torino, invia il generale La Marmora con una corvetta sull’isola dei Bertoleoni per prenderne alcuni esemplari. Il generale giunge sull’isola recando doni (uno spillo ed un anello d’oro) per la moglie di Paolo Bertoleoni e assieme al Re di Tavolara si spinge sulla montagna alla ricerca delle capre. In tre giorni di caccia cattura quattro capre dai denti d’oro.
Dopo questo leggendario incontro con il Re di Sardegna la famiglia Bertoleoni si fregia dello stemma reale e si considera a tutti gli effetti sovrana dell’isola, benché non ci sia ancora alcun documento a sostegno del loro diritto.
Qualche anno più tardi, però, il demanio tenta di espropriare i Bertoleoni della loro isola, sostenendo che su di essa non esiste alcun titolo di proprietà. Paolo Bertoleoni decide allora di recarsi personalmente a Torino da Carlo Alberto, passando da Porto San Paolo e quindi da Civitavecchia. Dal re in persona ottiene rassicurazioni e dopo alcuni giorni gli viene recapitata, dalla citta di Tempio, una pergamena che lo riconosce come padrone assoluto e re di Tavolara.
Tonino Bertoleoni difende la storia della sua famiglia da chi sostiene che sia solo una leggenda. Purtroppo non può portare come prova la pergamena che documenta la sovranità dei Bertoleoni perché questa è andata perduta, ma mostra con orgoglio nel suo ristorante, che si affaccia sulla spiaggia dello “Spalmatore di terra”, una copia della fotografia dei regnanti di Tavolara.
La fotografia a Buckingam Palace
Verso la fine dell’Ottocento, infatti, la regina Vittoria d’Inghilterra, saputo dell’esistenza di questo piccolo regno di fronte alla costa sarda, manda con una nave, la Vulcan, i suoi fotografi personali a ritrarre la famiglia dei sovrani di quel luogo. Nel museo di Buckingham Palace, a Londra, è conservata la foto della famiglia reale di Tavolara, all’interno della collezione di ritratti delle famiglie reali di tutto il mondo, voluta dalla stessa regina Vittoria. Sotto la foto vi è la dicitura: “La famiglia reale di Tavolara, nel golfo di Terranova Pausania, il più piccolo regno del mondo”.
La favola del regno di Tavolara dura tutt’oggi e chiunque si rechi in questo luogo incantevole può convincersene, ammirando i colori del suo mare e delle sue rocce, passeggiando sulla sabbia bianca fino a quando l’istmo non arriva a misurare solo una manciata di centimetri e visitando, tra i gigli di mare, il piccolo cimitero, quasi invisibile dal mare, dove si trovano le tombe del primo re di Tavolara e dei suoi discendenti e familiari.
Oggi Tavolara non è più unicamente di proprietà della famiglia Bertoleoni. Per quanto è in loro potere, però, Tonino Bertoleoni e i suoi parenti si impegnano a proteggere e conservare la loro isola e la sua storia: “Non può immaginare quanti soldi mi hanno offerto e in quanti lo hanno fatto”, mi ha confidato, “ma finché ci saremo noi Tavolara resterà la stessa!”
10 giugno
Tempo bello, sole, qualche nuvolotto solo occasionale, mare calmo.
Partenza con il gommone per isolotti abitati solo da gabbiani.
Mare di colore blu, smeraldo, azzurro, acquatrasparente, ma non molto calda.
Bellissime foto e spiagge con rocce granitiche di tutte le forme più strane, levigate dal vento.
Bagno, sole, nuotate … Attenzione ai ricci ! Una giornata da gommonauti, ma per fortuna alle 18 c’è la partita e rientriamo presto, altrimenti ci prendevamo una scottatura memorabile ed una insolazione da manuale … Qualcuno di noi ci è andato vicino !