10 agosto oggi è la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo che sarà celebrata presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite loggi, 10 agosto dalle 14 alle 17. La giornata è stata organizzata dal Segretariato del Forum Permanente delle Nazioni Unite sulle Questioni Indigene in collaborazione con il Comitato delle ONG per il Decennio Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo e dall’ufficio di New York dell’Alto Commissario per i Diritti Umani.
Il tema della celebrazione sarà popolazioni indigene e HIV/AIDS.
I popoli indigeni sono gli eredi e i preservatori di culture e modi di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente unici nel loro genere. I popoli indigeni hanno mantenuto caratteristiche sociali, culturali, economiche e politiche distinte da quelle delle società dominanti in cui vivono. Nonostante le loro differenze culturali, i vari gruppi di popolazioni indigene sparsi per il mondo condividono problemi comuni inerenti alla protezione dei propri diritti come popolazioni distinte.
I popoli indigeni ovunque nel mondo hanno cercato un riconoscimento delle proprie identità, dei propri stili di vita e del loro diritto alla terra di origine, territori e risorse naturali; finora nel corso della storia, i loro diritti sono stati violati. I popoli indigeni fanno probabilmente parte dei gruppi più svantaggiati e vulnerabili presenti oggi al mondo. La comunità internazionale riconosce ora la necessità di predisporre misure speciali di protezione dei diritti dei popoli indigeni del mondo.
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10 agosto, oggi ad #Expo si celebra il National Day delle MALDIVE. La giornata inizia come al solito con la cerimonia ufficiale presso l’Expo Centre,
con i saluti delle autorità e con l’alzabandiera e l’inno nazionale delle Maldive e dell’Italia. Seguono poi una serie di manifestazioni per far conoscere ai visitatori le Maldive, conoscere e apprezzare la cultura di questo paradiso di mare e natura.
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10 agosto 218 – viene martirizzato San Lorenzo nato in Spagna a Osca, alle falde dei Pirenei.
Ancora giovane, fu inviato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici; fu qui che conobbe il futuro papa Sisto II. Questi insegnava in quello che era, all’epoca, uno dei più noti centri di studi della città e, tra quei maestri, il futuro papa era uno dei più conosciuti ed apprezzati. Tra maestro e allievo iniziò un’amicizia e una stima reciproche. Entrambi, seguendo un flusso migratorio allora molto vivace, lasciarono la Spagna per trasferirsi a Roma.
Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove.
Nel 258 però, Valeriano ordina la messa a morte di vescovi e preti è decapita numerosi vescovi ed il Papà Sisto II.
Nella persecuzione sembra non mancare un intento di confisca; e il prefetto deve essersi convinto che la Chiesa del tempo possieda chissà quali ricchezze. Lorenzo, comunque, chiede solo un po’ di tempo. Si affretta poi a distribuire ai poveri le offerte di cui è amministratore. Infine compare davanti al prefetto e gli mostra la turba dei malati, storpi ed emarginati che lo accompagna, dicendo: “Ecco, i tesori della Chiesa sono questi”.
Allora viene messo a morte e un’antica “passione”, raccolta da sant’Ambrogio, precisa: “Bruciato sopra una graticola”: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Ma gli studi successivi dichiarano leggendaria questa tradizione. Valeriano non ordinò torture, probabilmente San Lorenzo venne decapitato come Sisto II.
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10 agosto Per tradizione è indicata come la NOTTE DELLE STELLE CADENTI, in questi giorni possiamo osservare le Perseidi, lo sciame meteorico originato dai frammenti lasciati dalla cometa Swift Tuttle che, ogni anno con regolarità, ci regala lo spettacolo delle “Lacrime di San Lorenzo”. Il picco è previsto tra il 12 e il 13 agosto ma già dal 10 e fino almeno al 15, complice la Luna che si approssima a diventare “nuova”, chi vorrà passare qualche ora col naso all’insù non rimarrà deluso. Il bel tempo è, naturalmente, una condizione essenziale: con il cielo sgombro da nubi basta trovare un luogo non troppo vicino a città o zone molto illuminate dalle luci urbane. E poi puntare lo sguardo (o l’obiettivo) verso nord-est. Lo sciame infatti si irradia apparentemente dalla costellazione di Perseo (dalla quale prende il nome), sopra Auriga, visibile dalle 23 e per tutta la notte