23 marzo – Giornata Mondiale METEROLOGIA

23 marzo – Giornata Mondiale METEROLOGIA

23 marzo è stata proclamata dall’Organizzazione Meterologica Mondiale OMM la GIORNATA MONDIALE DELLA METEOROLOGIA,  per ricordare l’entrata in vigore della convenzione omonima.

Ogni anno la Giornata della Meteorologia viene dedicata ad un tema particolare: quello del 2017 è “CAPIRE LE NUVOLE” Understanding Clouds.

Alle nuvole sarà dedicato l’evento principale in Italia per celebrare la Giornata Mondiale della Meteorologia: si terrà il 23 marzo 2017 a Roma, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Le nuvole svolgono un ruolo decisivo nel ciclo dell’acqua e nel determinare la distribuzione delle risorse idriche, ma  ne hanno sicuramente uno, non meno importante, rispetto ai cambiamenti climatici. Infatti questi ‘fenomeni’ naturali rivestono un enorme importanza sia per il clima che per l’acqua. Dalle nubi si originano le precipitazioni, una delle fasi del ciclo dell’acqua nella biosfera assieme alla condensazione del vapore acqueo. La branca della meteorologia che studia le nuvole e i fenomeni ad esse collegati è detta nefologia.

 In occasione della Giornata della meteorologia sono diverse le iniziative anche private per celebrarla. In Italia, tra le altre, da segnalare quella del portale ‘3bmeteo.com‘ che ha lanciato, in 8 punti, le ‘istruzioni per l’uso’ della meteorologia. Dalla differenza tra previsioni meteo e tendenza, alla loro particolare complessita’ in Italia, alla differenza tra tempo e clima, senza dimenticare l’importanza di seguire fonti certificate, le ‘regole’ di 3BMeteo consentono di approcciarsi in modo corretto alle previsioni meteorologiche e al clima.

Le previsioni del tempo che trovo sempre attendibilii,  non sbagliano mai sono quelle di 3B METEO da cui ho tratto alcune notizie.

 

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23 marzo 1839 ‘nasce’ l’espressione OK che per la prima volta viene 20130323-095053.jpgpubblicata sul giornale Boston Morning Post. Scritta o.k. oppure OK o ancora OKAY, indica il consenso, la positività e sostituisce il ‘va bene’, ‘sono d’accordo’.

In Italia l’OK sbarca nel 1943 assieme all’esercito Statunitense che, dalla Sicilia, iniziò la campagna militare per liberare tutta l’Italia. Con l’esercito U.S.A in due anni si diffuse in tutta Italia … Il DDT, la penicillina, il chewing gum e l’OK.

Ma da dove deriva l’O.K. ?

Secondo i Russi dal grido degli scaricatori di porto di Odessa “ochenʹ korosho” per indicare che il carico della nave era a posto. Oppure, durante la secessione americana, nei bollettini dal fronte, sarebbe stata usata l’abbreviazione 0K, cioè “zero (che si può anche pronunciare ” ‘o “) killed”, “zero uccisi” e quindi ottima giornata. Secondo gli indiani Choctaw da “okeh” che più o meno significa va bene. Oppure dagli Sioux viene indicato il temine Hoka Hey, pronunciato Hokehey, con lo tesso significato affermativo. Potrebbe derivare dalla frase gaelica “och, aye”, “oh si”. E se derivasse dal grado “Ola Kalà” – tutti bene? O meglio ancora dal Latino “hoc est” – così è?

A me piace ovviamente l’ultima ipotesi, la più antica è la più vicina a noi, OK = HOC EST 

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23/3/1903 viene presentato il brevetto dei fratelli Wright per un velivolo a motore. Altri meccanici e costruttori ci stanno provando, ma in genere questa è considerata la prima macchina volante che sia riuscita ad alzarsi dal suolo con un motore ed un pilota a bordo. Il Flayer dei fratelli Wright ci riuscì per ben 4 volte.

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LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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