27 giugno. Partenza da Saint Brieuc verso scogliere e megaliti. Lascio la mia cameretta scatoletta all’ Ibis Styles dove per aprire la valigia l’ho dovuta appoggiare sulla vasca da bagno ! Poi la mattina per far la doccia l’ho messa sul letto, in camera o io o la valigia.
Andiamo verso la Costa di Granito Rosa , famosa per questi grandi massi rosa modellati dal vento. Ci fermiamo a Ploumanac’h è un piccolo centro portuale francese che è anche una famosa località balneare … (Io qui sicuramente il bagno non lo farei, l’acqua non deve essere molto calda e poi c’è sempre vento). Questa Costa della Manica nord- occidentale è molto conosciuta e frequentata, parcheggi, negozi, tutto per il turista, ma … La gente in generale ed i negozianti in particolare non sono molto accoglienti e si guardano bene dal capire l’italiano. Durante il viaggio il nostro accompagnatore cerca di raccontarci il più possibile sia sui paesaggi che vediamo, sia su i megaliti che visiteremo nel pomeriggio. Ci racconta anche della differenza tra lingua francese e bretone, e del problema nazionale per la richiesta della Bretagna di diventare autonoma, cosa altrettanto sentita da altre regioni, i normanni, i bretoni, i corsi e adesso anche i guasconi chiedono con insistenza autonomia dal governo centrale.
Dopo le scogliere di granito rosa avremmo dovuto visitare Guéhenno, per ammirare un’opera del 1500, invece ci propongono un cambio di programma con Pointe du Raz (in lingua bretone: Beg ar Raz ).
Si tratta di un promontorio che si affaccia sul Mer d’Iroise , un bene protetto dall’UNESCO, nella costa atlantica della Bretagna, Francia nord-occidentale, considerato idealmente il lembo di terra più ad ovest dell’intera nazione, isole escluse, sebbene questo primato spetti di poco a Pointe de Corsen, un altro promontorio del Finistère, situato un po’ più a nord. Pointe du Raz di fronte all’Isola di Sein.
Per arrivare al punto più estremo c’è da fare una lunga passeggiata e io resto nel parcheggio attrezzato dove Maurizio ci sta preparando il pranzo. Non vedrò le ripide scogliere che si ergono sino a 72 metri sul mare e il panorama che ha ispirato Flaubert e Victor Hugo …. pazienza. Non sapevamo della navetta che avrebbe potuto portare Tullia e me fino alla famosa punta a vedere questo particolare scenario e la statua dedicata a Notre-Dame-des-Naufrages (“Nostra Signora dei Naufragi”)
Pranzo al sacco nel parcheggio e via veloci verso la prossima meta, i megaliti di Carnac.
Carnac (in bretone: Karnag) prende il nome suo da ‘cairn’ che è il rivestimento in pietrisco e ciottoli che riveste i dolmen. La località è famosa per il vasto complesso megalitico, comprendente vasti campi di menhir, 1.169 a Ménec disposti su una decina di file, 1.029 a Kermario e, sempre nelle immediate vicinanze di Carnac, a Kerlescan 555. Vi sono inoltre diversi dolmen situati per lo più a Kermario.
È presente inoltre il Tumulo di Kercado, che risale al 6.500 a.C.e costituisce la più antica costruzione europea di pietra, anteriore alle piramidi egizie.
A Carnac quindi si trova la più grande concentrazione di megaliti al mondo, quasi tremila pietre, alcune delle quali di dimensioni impressionanti, conficcate nel terreno a formare interminabili cerchi e viali di cui ancora non comprendiamo a pieno il significato …molte le supposizioni maturate dagli studiosi della materia, ma il mistero è ancora fitto.
Nota bene: la guida locale, che ci hanno costretto ad assumere per 30′, NON parlava assolutamente italiano, e non si sforzava nemmeno di capire … Cosa molto comune in Francia, ma se la guida viene assunta da 43 italiani, dovrebbe almeno parlare un po’ la loro lingua!
Ancora con gli occhi pieni di macigni arriviamo all’albergo Hotel Ibis Styles a Quiberon.. Tutto nuovo, camera grandissima, dotata di tutto … Solo il bagno è grande come la camera del precedente albergo. Cena bretone, il piatto forte è uno spezzatino di maiale con sughetto dolciastro di sidro e mele accompagnato da tagliatelle.