18 aprile è dedicato alla GIORNATA MONDIALE DEL RADIOAMATORE, data scelta perchè il 18 aprile 1925 a Parigi, i rappresentanti delle associazioni di radiodilettanti fondarono la l’Unione Internazionale Radio Amatori (I.A.R.U.) nel primo storico meeting mondiale degli appassionati di comunicazioni via radio.
Nel 1913 si verificò il primo caso di un radioamatore che utilizzò i propri impianti comunicando ad altri colleghi ed alle autorità informazioni e rapporti relativi ad un disastro naturale, durante la gravi inondazioni nel Midwest degli Stati Uniti.
In Italia l‘A.R.I. l’attuale Associazione Radioamatori Italiani viene fondata nel 1927 da Ernesto Monti, uno dei primi radioamatori italiani con il nome di Associazione Radiotecnica Italiana, che manterrà fino al 1977. Dalla data di fondazione e fino al 1937, data della morte, il Presidente onorario dell’A.R.I. fu Guglielmo Marconi.
18 aprile 1948 si tengono le prime elezioni politiche per il Parlamento della Repubblica Italiana. Netta la vittoria della Democrazia Cristiana che si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi, caso unico nella storia della Repubblica. Il partito guidato da Alcide De Gasperi ottenne oltre 4,6 milioni di voti in più e un aumento del 13% rispetto alle elezioni della Costituente dell’anno precedente.Netta la sconfitta del Fronte Democratico Popolare, lista che comprendeva sia il PCI che il Partito Socialista Italiano. Con il 31% dei voti, i due partiti di sinistra ottennero insieme meno voti di quanti ne conquistarono separatamente nel 1946. È la seconda votazione a suffragio universale che si tiene dopo le consultazioni del 2 giugno del 1946, con le quali si votò contemporaneamente per il referendum Monarchia o Repubblica e l’elezione della prima Assemblea Costituente. Alle votazioni del 2 giugno parteciparono per la prima volta anche le donne.
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18/4/1934 Far West, Fort Wotrh, del viene aperta la prima lavanderia commerciale. con l’ausilio di macchine con delle pale girate elettricamente si agitavano i panni e l’acqua in una vasca perforata che lasciava uscire l’acqua in eccesso. Niente a che vedere con le lavanderie dell’antica Roma, piccole imprese artigianali ma ben organizzate, raccoglievano l’urina, ricca di ammoniaca, anche dai ‘Vespasiani’ per utilizzarla nei processi di lavaggio e di fissaggio dei colori.