23 giugno … anni fa – Giornata Mondiale Abbracci – Giornata delle Vedove

23 giugno … anni fa – Giornata Mondiale Abbracci – Giornata delle Vedove

23 giugno una bella festa oggi: è la GIORNATA DEGLI ABBRACCI gratis #FreeHugs, nata in Australia con lo scopo semplicemente di offrire un atto casuale di gentilezza disinteressata. Nato da un video pubblicato su YouTube, il successo ha dato luogo a un fenomeno di Internet che ha trasformato free hugs in una sorta di movimento internazionale spontaneo, con imitatori in diverse parti del mondo.
Può succedere, camminandò tranquillamente per le strade di ritrovarsi in mezzo alla Free Hugs, diffusasi ormai in molte altre città del mondo, vi partecipano persone comuni che offrono abbracci gratis ai passanti, in luoghi pubblici come parchi e grandi vie pedonali.
Non prendete paura se qualcuno vi vuole abbracciare, accettate di buon grado l’abbraccio, è gratis e vi renderà migliore la giornata, anzi ricambiate l’abbraccio e diffondete l’iniziativa.
Con un abbraccio copriamo il petto ed il collo dell’altra persona con il nostro corpo ed è un gesto di protezione delle parti vitali più vulnerabili che in genere d’istinto tendiamo a proteggerle. L’abbraccio è un gesto efficace per comunicare all’altra persona: “Proteggiamoci l’un l’altro, scambiamoci reciproca fiducia ed affetto”.
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23 giugno è la GIORNATA DELLE VEDOVE proclamata dalle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza della situazione difficile delle vedove in tutto il mondo, ma sapratutto nei paesi più poveri ed arretrati. Essere una vedova in questi paesi è peggio di una condanna a morte.

Giornata internazionale vedoveAssente nelle statistiche, inosservato dai ricercatori, trascurate dalle autorità nazionali e locali, e per lo più trascurato da organizzazioni della società civile – la situazione delle vedove è, in effetti, invisibile.

Eppure, l’abuso delle vedove e dei loro figli costituisce una delle più gravi violazioni dei diritti umani e ostacoli allo sviluppo di oggi. Milioni di vedove del mondo devono sopportare condizioni di estrema povertà, emarginazione, violenza, senza casa, senza diritti. Le vedove sono disconosciute dalla propria famiglia e dalla società. Affrontano la doppia discriminazione per essere donne e vedove.

Attualmente ci sono vedove oltre 258 milioni nel mondo, che hanno 585 milioni di figli. Oltre 100 milioni di vedove vivono in estrema povertà e lottano per sopravvivere.
Le vedove sono spesso vittime di stupro, tortura e obbligate a prostituirsi. Molti dei loro figli muoiono prima dei 5 anni, ma quelli che sopravvivono devono lavorare in condizioni disumane per contribuire al mantenimento della famiglia.
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23 giugno per l’ Assemblea generale delle Nazioni Unite è anche la GIORNATA MONDIALE DEI SERVIZI PUBBLICI, i sindacati ed i lavoratori

pubblici festeggiano questa data per le strade d’Europa e di tutto il mondo.

È a Giornata ONU in cui si intende celebrare il valore e la virtù di pubblico servizio per la Comunità; evidenziare il contributo del servizio pubblico nel processo di sviluppo; riconoscere il lavoro dei funzionari pubblici e incoraggiare i giovani a intraprendere una carriera nel settore pubblico.
Dalla prima cerimonia di premiazione nel 2003, le Nazioni Unite hanno ricevuto un numero crescente di richieste da tutto il mondo.

Il messaggio del Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon:

“La celebrazione della Giornata del Servizio Pubblico giorno evidenzia il prezioso contributo dei funzionari e amministratori nei nostri sforzi per costruire un mondo migliore per tutti.”

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23 giugno 1915 inizia la PRIMA BATTAGLIA DELL’ISONZO, fino al 7 luglio, un mese dopo l’inizio ufficiale della guerra, il 23 giugno 1915 il generale Cadorna

lanciò la prima grande offensiva sul fronte dell’Isonzo, ribattezzata Prima Battaglia dell’Isonzo. Gli obiettivi erano diversi: la Seconda Armata avrebbe dovuto raggiungere il Monte Mrzli, il paesino di Plava e rafforzare le proprie posizioni a nord di Gorizia mentre la Terza Armata avrebbe dovuto avanzare tra Sagrado e Monfalcone.

La prima azione venne intrapresa nella zona di Plava dove si cercò invano di conquistare Quota 383 ma l’inadeguatezza della potenza di fuoco italiana contro quella austriaca era palese. Stessa sorte più a nord, sul Monte Mrzli, dove dal 1° luglio le truppe italiane cercarono di allontanare i soldati asburgici senza alcun risultato. Alle difficoltà logistiche si aggiunse anche la forte pioggia che aveva trasformato le colline in lunghe distese di fango.
L’unico settore in cui le operazioni ottennero qualche risultato fu nella zona di Sagrado dove il cannoneggiamento italiano, iniziato il 23 giugno, costrinse gli austro-ungarici ad arretrare fino alla linea del Monte Sei Busi e del Monte San Michele. Al contrario, nel settore meridionale di Monfalcone, gli attacchi sul Monte Cosich e sulle Quote 85 e 121 fallirono procurando gravi perdite.
Dopo un incontro avvenuto il 2 luglio a Cervignano tra Cadorna ed il generale a capo della Terza Armata, Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, furono inviati alcuni rinforzi che però non sortirono alcun cambiamento. Nei giorni seguenti gli scontri scemarono ed il 7 luglio 1915 la battaglia si dichiarò conclusa senza nessun risultato significativo.

LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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