29 aprile – Giornata della Danza, MOSE

29 aprile – Giornata della Danza, MOSE

29 aprile dal 1982 si dedica la giornata di oggi la GIORNATA MONDIALE DELLA DANZA istituita dall’ONU perché « Per la maggior parte della storia dell’umanità si e sempre danzato all’aperto per ore ed ore, in radure, piazze, sagrati o all’interno di aie, fino ad arrivare al giorno d’oggi con sale da ballo, club, teatri, scuole. »

La voglia di ballare è un impulso primordiale è naturale fin dall’origine dell’uomo ed in tutte le parti del mondo, a modo loro, i ballerini onorano la natura: lasciando che l’energia cosmica scorra dentro i loro corpi si mettono in contatto con l’Universo.

Attraverso la danza l’uomo esprime i propri sentimenti, gioia, dolore, rabbia, che trovano nei movimenti della danza il loro modo di esternarsi dal più profondo dell’anima in un modo coinvolgente, più di molte parole.

La data è stata scelta per ricordare la nascita di Jean-Georges Noverre, che fu il più grande coreografo della sua epoca ed il creatore del ballo moderno.

Moltissime iniziative organizzate con milioni di di ballerini in tutto il mondo che celebrano ogni anno questa festa con i loro movimenti che esaltano al massimo questa arte con l’obiettivo di promuoverla farla conoscere ai più giovani.

 

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29/4/1865 nasce 152 anni fa nei pressi di S. Daniele del Carso, oggi in Slovenia,  Max Fabiani, l‘architetto goriziano che ha costruito palazzi, fabbriche, scuole#maxfabiani, ponti, fortehzze ed  elaborato piani regolatori per diverse città durante tutta la sua sua lunga vita, 97 anni.

Una vita lunga ed intensa costellata di conoscenze ed esperienze lavorative in tutto’ il mondo, ha ottenti un’importantissima borsa di studio che lo ha portato in Grecia, Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, Stati Uniti, Turchia, Russia e altri Paesi. Ha progettato costruzioni molto ardite ed avanzate per l’epoca in grandi città europee come Vienna, Roma, Lubiana o Palermo.r

Quando gli fu offerta la nomina di senatore a vita lui rifiutò per poter continuare i suoi studi e le sue opere a Gorizia.

Una vita intensa ed interessante, ma purtroppo poco conosciuta, durante la quale a sua opera di architetto si è affiancata a quella di ingegnere, scrittore, pittore, inventore, filosofo.

Una curiosità … Max Fabiani attorno al 1910, nel suo studio di Vienna assunse come apprendista l’allora ventenne Adolf Hitler, che lui ricorda “non privo di qualche talento”. L’aspirante architetto di Braunau, però, non è molto disciplinato e al lavoro preferisce le discussioni sul pangermanesimo disturbando il lavoro dell’ufficio. Fabiani allora decide di licenziarlo per scarso rendimento. In un’intervista rilasciata alla fine degli anni Cinquanta dichiarerà: «Non l’avessi mai fatto! Avremmo avuto un mediocre ma pur sempre passabile disegnatore tecnico in più e un programmatore di guerre mondiali e di campi di sterminio in meno!».

Vi consiglio di leggere un libro molto interessante “Il gelso dei Fabiani”  di Renato Ferrari. Un diario racconto della saga familiare che inizia con la storia d’amore tra Charlotte e Anton Fabiiani, i genitori di MAX, è si sviluppa nel secolo scorso, l’epoca aurea di Trieste, fra il Carso e la città.

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29 aprile 2003 viene posata la PRIMA PIETRA DEL MOSE il MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, un progetto tuttora in fase di realizzazione, finalizzato alla difesa di Venezia e della sua laguna dalle acque alte, attraverso la costruzione di schiere di paratoie mobili a scomparsa poste alle cosiddette #MOSEbocche di porto (i varchi che collegano la laguna con il mare aperto attraverso i quali si attua il flusso e riflusso della marea) di Lido, di Malamocco e di Chioggia, in grado di isolare temporaneamente la laguna di Venezia dal mare Adriatico durante gli eventi di alta marea.

Il Mose, insieme ad altri interventi come il rinforzo dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione della laguna, garantirà, presumibilmente, la difesa di Venezia e della laguna da tutte le acque alte, compresi gli eventi estremi: è stato progettato per proteggere Venezia e la laguna da maree fino a 3 metri e attualmente la sua entrata in funzione è prevista per maree superiori a 110 cm.

All’Arsenale è già attiva la sala di controllo del Mose, la cabina di regia dove si assumeranno le decisioni per il funzionamento delle paratoie e da dove verrà emesso l’ordine di chiudere le bocche di porto in caso di acqua alta, che verrà poi eseguito in ciascuna delle tre bocche di porto. Il Centro, operativo dal 2011, raccoglie le previsioni meteo-marine, elabora le previsioni di acqua alta e simula il comportamento delle paratoie al fine di arrivare al momento di operatività delle barriere con un sistema di previsione e di gestione assolutamente affidabile ed efficace.

Corruzione, errori, stime errate, e molto altro si è letto su questa opera  senza fine, anche oggi il giornale parla del MOSE …

LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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