Avventura all’Isola ARAN, tempesta atlantica – 6 agosto –

Avventura all’Isola ARAN, tempesta atlantica – 6 agosto –

domenica 06/08/2017 Dublino – isole Aran – Cliffs of Moher
Alle 8.30, dopo la sontuosa colazione con a disposizione una vasta scelta di cibi dolci e salati, lasciamo questo albergo, sicuramente fuori mano rispetto a Dublino, ma ottimo per i nostri scopi, il Boynei Valley Hotel di Drogheda.Piccolo, immerso nel verde, tranquillo e soprattutto personale molto gentile e disponibile ad assecondare tutte le nostre richieste e, vista la difficoltà di conumucazione in inglese, addirittura a cercare di prevenirle. La nostra capo sala parlava bene italiano ed è stata molto gentile.

Partiti per raggiungere l’altra costa dell’Irlanda a Doolin, porto e villaggio costiero sull’Atlantico. Lungo il percorso abbiamo visto le solite mucche e pecore che fanno parte del paesaggio irlandese assieme a prato verde smeraldo e fiori per lo più gialli. Bellissimi i giardini ed i fiori che ornano anche le strade.
Da Doolin ci siamo imbarcati per Inis Oìrr, la più piccola delle tre isole dell’arcipelago delle Aran. Ed è cominciata la nostra avventura da lupi di mare …Onde alte almeno 3 metri e sul traghetto è stato veramente difficile mantenere l’equilibrio e la calma, bambini che strillavano, persone che rimettevano, volti molto tesi. Dopo un tempo interminabile siamo approdati all’isola più piccola delle ARAN. Traballanti e ancora scioccati abbiamo trovato ad attenderci i carri trainati da cavalli o le biciclette da noleggiare per fare il giro dell’isola. Noi abbiamo scelto quasi tutti i carri e siamo partiti per un ulteriore “sballottamento” con relativo mal di stomaco.
Sul nostro carro eravamo in 8, sei del nostro gruppo e due giovani straniere. Giro di un ora per vedere il più tipico dei paesaggi irlandesi, composto da tavolati calcarei costellati da prati verdi e muretti in pietra. Sull’isola sono presenti alcuni reperti medievali notevoli come il castello O’Brien nella parte più alta dell’isola con una torre del XV° secolo e un forte circolare limitrofo ancor più vecchio; ci sono inoltre ruderi di chiese tra le quali spicca per curiosità senz’altro quella costruita sulla spiaggia, che viene dissotterrata ogni anno dagli abitanti dell’isola in quanto il pavimento è ben sotto il livello del mare. Il centro principale è Fromma Village, caratteristico villaggio composto quasi esclusivamente da tradizionali cottage col tetto in paglia. Gli abitanti sono circa 150 e non ci sono molte attività ne prodotti da acquistare.
Dopo aver perlustrato l’isola e aver tentato di acquistare qualche ricordino, ci aspettava una nuova e ancor peggiore traversata Atlantica. Con molta apprensione riprendiamo la barca e non ci dirigiamo verso le scogliere di Moher, come da programma, ma puntiamo, dritti, si fa per dire, verso il porticciolo di partenza per salire sani e salvi in corriera. Una avventura non meno esaltante dell’andata. Mentre per l’andata sono rimasta all’aperto, al ritorno ho dovuto scendere sottocoperta al riparo, troppi movimenti e troppi schizzi. Con la corriera sia andati fino alle Cliff of MOher, impressionanti e suggestive scogliere a picco sul mare; meta turistica famosa in tutto il mondo, è uno dei punti più visitati dell’Irlanda.
Chi se la sentiva è andato a piedi a vederle fino sopra un sentiero ed una scalinata molto pittoreschi, con vento e schizzi di pioggia. Noi abbiamo atteso a bordo per poi proseguire per Limerick per la cena ed il pernottamento in hotel.

LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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