18 giugno …anni fa – Bersaglieri di corsa da 180 anni

18 giugno …anni fa – Bersaglieri di corsa da 180 anni

18/6/1836  viene fondato il corpo dei BERSAGLIERI con regio brevetto di  Alberto di Savoia su proposta dell’allora capitano del Reggimento guardie Alessandro La Marmora, e ricevette il battesimo del fuoco l’8 aprile 1848 nella battaglia di Goito durante la prima guerra di indipendenza italiana.

Il compito assegnato alla nuova specialità prevedeva le tipiche funzioni della fanteria leggera – esplorazione, primo contatto con il nemico e fiancheggiamento della fanteria di linea ma si caratterizzava per un’inedita velocità di esecuzione delle mansioni affidate ed una versatilità d’impiego dei suoi membri.

La 1′ Compagnia Bersaglieri fu costituita a Torino nel 1836 ad opera dell’allora capitano del Reggimento Guardie(oggi Granatieri) Alessandro Ferrero de La Marmora. Precursore di una moderna fanteria d’assalto, La Marmora fu l’Autore di una audace riforma della tattica di combattimento – rivoluzionaria per quei tempi – improntata sulle capacità individuali e di iniziativa del combattente, in contrasto con i vecchi schemi di combattimento legati a rigide ed obsoleti strutture operanti sul campo ed a vecchi piani operativi.

 La fanfara è nata con la prima compagnia di bersaglieri «…marciavano in testa dodici soldati colla carabina sulla spalla sinistra, tenendo nella destra corni da caccia con cui suonavano una marcia allegra, vivace e tale da far venire la voglia di correre anche agli sciancati…» 

Oggi è l’unica banda al mondo ad esibirsi a passo di corsa. L’uso deriverebbe, secondo la tradizione popolare, dall’ingresso in Roma, alla breccia di Porta Pia.

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18 giugno 1946, la Corte di Cassazione si pronuncia sugli esiti del referendum del 2 giugno respingendo i ricorsi presentati in merito a brogli elettorali e procede alla proclamazione della Repubblica, sulla base dei risultati definitivi del referendum. A favore della Repubblica risultarono  12.718.641 voti mentre per la monarchia votarono 10.718.502 perdonne e 1.498.136 voti nulli.

Per la prima volta votano anche le donne in Italia, una importante conquista.

I presunti brogli elettorali e altre supposte azioni “di disturbo” della consultazione popolare, pur avendo costituito un tema di rivendicazione da parte dei sostenitori della causa monarchica, non sono stati mai confermati dagli storici non di parte. Subito dopo il referendum non mancarono scontri provocati dai sostenitori della monarchia, durante i quali si verificarono alcune vittime, come ad esempio a Napoli.

Il 13  giugno il re Umberto II aveva già lasciato l’Italia alla volta di Cascais e nella notte fra il 12 e 13 giugno, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, il presidente Alcide De Gasperi, aveva assunto le funzioni di capo provvisorio dello Stato.

La sentenza definitiva della Corte di Cassazione presieduta da Giuseppe Pagano stabilì che per la maggioranza dei votanti deve essere intesa sul numero di voti validi ignorando le schede bianche e nulle e non sul numero di votanti E respinse quindi il ricorso dei monarchici.

 

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18 giugno 1815 si conclude la  BATTAGLIA DI WATERLOO con la definitiva sconfitta di Napoleone e il Belgio lo scorso anno ha coniato una moneta commemorativa di € 2,50.

La battaglia di WATERLOO si svolse tra le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte e gli eserciti Britannico del Duca di Wellington e Prussiano durante la guerra della Settima coalizione. Dopo dopo la fuga dall’isola d’Elba di Napoleone, era nata un’alleanza militare delle potenze europee, per sconfiggere definitivamente la Francia, imporre la Restaurazione degli antichi sovrani e mettere termine al regime napoleonico. La battaglia di WATERLOO fu  una delle più combattute e sanguinose battaglie delle guerre napoleoniche, nonché l’ultima battaglia di Napoleone, segnando la sua definitiva sconfitta con il conseguente esilio a Sant’Elena. La battaglia in realtà ebbe luogo nel territorio del villaggio di Mont-Saint-Jean, situato alcuni chilometri a sud della cittadina di Waterloo, attualmente in BELGIO.

In occasione del duecentesimo anniversario il Belgio voleva coniare una moneta commemorativa da due euro, ma non ha ottenuto lè necessarie autorizzazioni dall’Europa per l’opposizione della Francia e pertanto hanno deciso di coniare una moneta commemorativa  da DUE EURO E MEZZO‘ che ha valore solo in Belgio. La Francia si è mobilitata, scrivendo una lettera al Consiglio Ue chiedendo di bloccare il pezzo da 2 euro presentato dal Belgio in quanto la battaglia Waterloo, in cui morirono 55 mila persone, resta un “simbolo negativo”.

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LuxLucis

pensionata, con il pallino informatico, tecnologico, iPaddistico ...

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