Una mostra molto ben curata ed interessante sotto più punti di vista. Innanzitutto sono esposti degli oggetti che fino ad ora non erano mai usciti dal Tibet e dalla Cina e individuati con più di due anni di ricerche. Sono più do 300 e sono stati prodotti dal XIV secolo ad oggi.
Oltre agli oggetti, tutto il percorso espositivo è arricchito da pannelli di foto con scorci di vita attuale
che ben illustrano questa terra lontana e poco conosciuta e la sua religione che influenza la vita quotidiana.
Un itinerario espositivo che illustra le varie peculiarità storiche, religiose, artistiche ed etniche del Tibet e del suo popolo, capace di una spiritualità immutata da secoli. Gli oggetti derivano dalle città tibetane di Lhasa, Shigatze e Gyantze, e dal Museo delle Nazionalità di Pechino, oltre che dalle collezioni imperiali custodite nella Città Proibita.
Ben rappresentati anche gli OTTO SIMBOLI di buon auspicio:
La conchiglia, bianca e di grandi dimensioni, generalmente si avvita verso destra e termina a punta.
Essa è un simbolo di potere e sovranità, il cui suono si crede che scacci gli spiriti del male, spaventi le creature pericolose e allontani i disastri naturali.
Nel Buddhismo tibetano è spesso uno strumento musicale e il suo suono richiama i monaci alle riunioni.
Il corno della conchiglia suona in tutte le direzioni, come gli insegnamenti del Buddha, essa è veicolo impavido che afferma la verità del dharma in tutto il mondo.
Il fiore di Loto che non cresce in Tibet, ma è motivo buddista importante, la maggior parte delle immagini del Budda ed altre importanti divinità li rappresentano seduti su un trono di loto.
Lo sviluppo del loto è visto in analogia del percorso dell’anima dal fango del materialismo, all’aria dell’illuminazione e dunque purezza.
La ruota che rappresenta la creazione, la sovranità e protezione. Nella cultura buddista la ruota ricorda la Ruota del Dharma, messa in moto da Buddha in occasione della prima esposizione pubblica della sua dottrina nel Parco delle Gazzelle a Sarnath, l’odierna Varanasi.
E’ divisa in tre parti, seguendo i tre addestramenti della pratica buddista. Nella cultura tibetana, esso significa “ruota della trasformazione”, o del cambiamento spirituale.
Il Parasole per proteggersi o simbolo di regalità. Semplice o triplo, di seta gialla, bianca o anche multicolore, viene rappresentato aperto e abbastanza ampio da accogliere quattro o cinque persone.
L’ombra simboleggia la saggezza e i nastri che pendono la pietà. È un simbolo di protezione dal calore doloroso della sofferenza e del desiderio, degli ostacoli e della malattia.
Il nodo infinito è un nodo chiuso composto da linee intrecciate ad angolo retto. E’ uno dei simboli preferiti e maggiormente utilizzati dall’iconografia tibetana.
La sua origine iconografica non è nota con certezza. Probabilmente è connesso in qualche maniera al simbolo nandyavarta, una variante della svastika, che assomiglia molto al nodo dell’infinito.
Esso simboleggia il modo con il quale tutti i fenomeni sono interdipendenti tra loro e dipendono da cause e condizioni.
Pesci d’oro che rappresentano la felicità, dovuta allo loro libertà in acqua, fertilità e abbondanza. Il simbolo è un auspicio comune alle tradizioni Indù, Giainista e Buddista.
I due pesci si trovano raffigurati unicamente insieme agli altri otto simboli e rappresentano il superamento di tutti gli ostacoli e la vittoria su tutte le sofferenze, la felicità e l’abbondanza ad un livello spirituale.
La ruota: simbolo indiano di creazione, sovranità e protezione, che rappresenta il movimento e il cambiamento.
Vessillo della Vittoria, che deriva dalla tradizione indiana, essendo un vessillo di vittoria adottato durante la guerra.
Normalmente è uno stretto cilindro di tessuto con tre o più strisce di seta e nastri di cinque colori (bianco, rosso, verde, blu, giallo).
Il vaso di creta tradizionale indiano, che si usa per contenere l’acqua.
Nel Buddismo tibetano si usano vasi di forma diversa a seconda dei riti. In generale è un recipiente rotondo con un collo corto e stretto che si allarga di nuovo.
Spesso è molto decorato con petali di loto e un grande gioiello chiude il vaso, indicando che si tratta di un vaso della ricchezza.