10 giugno oggi è la festa della nostra MARINA MILITARE, giornata scelta in ricordo dell‘Impresa di Premuda del 10/6/1918. È stata istituita nel 1939 quando ogni Forza Armata ebbe l’opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa: per la Marina Militare fu indicata la data del 10 giugno quale ricordo di una delle più significative ed ardite azioni compiute sul mare nel corso della 1ª Guerra Mondiale: l’impresa di Premuda.
L ‘impresa di Premuda è una delle più ardite azioni compiute penetrando di nascosto nelle acque antistantanti l’isola tra le unità di una formazione navale austro-ungarica diretta al Canale d’Otranto.
Riuscirono a colpire con due siluri la corazzata Sveti Stevan (“Santo Stefano”) e con uno la Tegetthoff. La Santo Stefano affondo poche ore dopo nonostante i tentativi di salvarla. L’azione diede un duro colpo ai piani del comando supremo austro-ungarico che aveva preparato una potente offensiva contro la Regia Marina Italiana che prevedeva l’impiego di gran parte della flotta.
La Marina Militare è impegnata quotidianamente nei mari e negli oceani per lo svolgimento di operazioni nazionali ed internazionali, basta ricordare l’operazione Mare Sicuro per la tutela degli interessi nazionali in Mediterraneo, spesso nominata e le meno ricordatenmissioni europee Atalanta e Sophia. La ATALANTA svolge azione contrasto alla pirateria marittima ed è condotta nell’Oceano Indiano e a cui partecipa la fregata Espero. La SOPHIA si svolge nel Mediterraneo centrale con lo scopo di contrastare i traffici illeciti e l’immigrazione clandestina e la Marina Militare detiene il Comando e, in ambito NATO. La nostra Marina partecipa all’operazione Sea Guardian per la sorveglianza marittima e il contrasto al terrorismo internazionale.
Ma le Navi e gli equipaggi della Marina Militare sono anche impegnate quotidianamente in attività di diplomazia navale e formazione come nel caso delle campagne addestrative come quella in corso della nave scuola Amerigo Vespucci.
Ascolta qui la MARCIA DELLA MARINA MILITARE !
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10 giugno 1940 – l’Italia dichiara guerra a Francia e Inghilterra, alle ore 18, dai balconi di Palazzo Venezia, Mussolini annuncia l’avvenuta dichiarazione di guerra alla Francia e all’Inghilterra. Mascella protesa, mani sul cinturone, il duce studia sapientemente tonalità e pause, punteggiate dal boato della piazza. Non solo a Roma il popolo,ascolta la dichiarazione, il discorso viene amplificato dagli apparecchi della RadioMarelli nelle principali città italiane. Genova. Torino. Milano. Venezia. Trieste. Bologna. Forlì. Bari. Firenze. Napoli Ed anche in queste piazze risuona la voce del duce accompagnata da un entusiasmo popolare in parte solo fittizio.
Combattenti di terra, di mare e dell’aria. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni. Uomini e donne d’Italia, dell’impero e del Regno d’Albania..ascoltate!
Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili.La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia.
Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo Italiano.
Una giornata storica che resterà indelebile nella memoria degli italiani. Una data spartiacque che divide in un “prima” e in un “dopo” la storia collettiva e la storia di ciascuna famiglia.
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10 giugno 1934 si disputa la finale del campionato mondiale di calcio e la partita giocata allo Stadio Nazionale (all’epoca ribattezzato “Stadio del Partito Nazionale Fascista”) di Roma vide la vittoria della Nazionale italiana su quella cecoslovacca, con il punteggio finale di 2-1, maturato nel corso del primo tempo supplementare.
Il campionato mondiale di calcio 1934 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1934 è stata la seconda edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.
Si disputò in Italia dal 27 maggio al 10 giugno 1934 e fu vinto dall’Italia, che in finale sconfisse per 2-1 la Cecoslovacchia ai tempi supplementari.