18 novembre è la GIORNATA EUROPEA DEGLI ANTIBIOTICI, istituita nel 2008 in quanto gli studi confermano che nell’Unione europea il numero di pazienti infetti da batteri resistenti è in aumento e che la resistenza agli antibiotici rappresenta una delle minacce più gravi per la salute pubblica.
L’iniziativa ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici e l’educazione all’utilizzo prudente degli antibiotici stessi, affinché possano avere una efficacia sulle malattie anche per le generazioni future.
Il fenomeno, purtroppo, è ormai globale ed interessa sia i paesi industrializzati che quelli in via di sviluppo, tanto che ormai è la resistenza agli antibiotici è divenuta un’emergenza di sanità pubblica, che determina aumento della spesa sanitaria, allungamento dei tempi di degenza, fallimenti terapeutici e aumento della mortalità.
È importante quindi non abusare degli antibiotici, soprattutto per i bambini, ed utilizzarli solo nei casi di assoluta necessità riconosciuti dal medico.
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18 novembre è anche la Giornata Mondiale BPCO – broncopneumopatia cronica ostruttiva – ed il tema scelto per il 2015 è “Non è troppo tardi”. Questo messaggio positivo è stato scelto per sottolineare le azioni significative che le persone possono fare per migliorare la loro salute respiratoria in qualsiasi momento, prima o dopo una diagnosi di BPCO .
Dal 2002, ogni anno, gli organizzatori in oltre 50 paesi in tutto il mondo hanno svolto attività, rendendo la giornata uno dei più importanti eventi di sensibilizzazione sulla BPCO di tutto il mondo.
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Violento bombardamento italiano su Gorizia annunciato con un lancio di volantini dagli aerei, l’artiglieria italiana colpisce Gorizia con un violento bombardamento di tre ore e mezza. Danni gravissimi alla città, ancora abitata da civili, ma nessun vantaggio tattico per gli italiani. L’operazione è stata decisa dal Comando supremo su consiglio del generale francese Joffre.
18 novembre 1626 viene consacrata la BASILICA DI S. PIETRO in Vaticano. Nel 1505, per la riedificazione della nuova basilica papa Giulio II scelse Donato Bramante il quale coltivava l’idea di sovrapporre il Pantheon al Tempio della Pace, come allora era chiamata la basilica di Massenzio. I lavori furono interrotti dalla morte prematura di Bramante nel 1514. Fino ad allora si era compiuta solo una drastica opera di demolizione innalzando, contemporaneamente, i giganteschi piloni e i quattro archi che avrebbero dovuto sostenere la cupola. Con Paolo III Farnese, eletto nel 1534, si riaccende l’attenzione per il cantiere di San Pietro, ormai sospeso da anni con un nuovo progetto ispirato all’arte gotica, che si allontanava dalla grandiosa pianta centrale di Bramante, di cui rispettava solo l’impianto a croce greca. Anche di questo ambizioso ma irrealizzabile progetto si realizzarono solo poche parti.
Nel 1547 Michelangelo ricevette la nomina ufficiale e potè intervenire a suo piacimento, ritornando alla prima ispirazione di Bramante, ma con una concezione più vigorosa e semplificata e con la costruzione di una gigantesca cupola. Michelangelo muore nel 1564. quando ‘il cupolone’ è appena iniziato. Nel maggio del 1590 tra la gioia e i fuochi di artificio, Sisto V poteva inaugurare con la celebrazione di una messa solenne, la chiusura dell’occhio della lanterna. Nei mesi a venire i lavori ripresero a ritmo serrato, ma il completamento della basilica era ancora lontano.
Paolo V Borghese, eletto nel 1605, decise di affrontare la definitiva demolizione di quanto restava dell’antico tempio e accelerare il completamento. aperte le grandi finestre e nell’anno successivo si avvia la decorazione a stucco. Nel 1615, su progetto di Maderno, la basilica si presentò per la prima volta nella sua veste completamente rinnovata, in attesa dei futuri abbellimenti progettati in massima parte da Bernini che la trasformeranno come la vediamo oggi.