26 luglio si festeggia S. Anna è considerata dalla tradizione cristiana la Madre della Madonna e moglie di Gioacchino, un pastore e abitano a Gerusalemme. I due coniugi non avevano figli ed erano una coppia già avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè.
Sant’Anna è la protettrice delle donne incinte, che chiedono l’intercessioneb per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona inoltre di molti mestieri legati alle attività tipicamente legate alle funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici.
Maria e Gioacchino non sono mai nominati nei testi biblici canonici; la loro storia fu narrata per la prima volta negli apocrifi Protovangelo di Giacomo e Vangelo dello pseudo-Matteo, per poi arricchirsi di dettagli agiografici nel corso dei secoli.
Anna, un bellissimo nome, antico, facile da ricordare ed è PALINDROMO, si legge cioè da sinistra a destra o da destra a sinistra allo stesso modo!
È molto diffuso in Italia si chiamano ANNA più di 1.500.00 persone ed è il 3° nome più comune. Il nome è di origine ebraica e signifaca grazia, graziosa.
BUON ONOMASTICO ANNA
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26 luglio oggi è il National Day di CUBA a #Expo2015 dopo le cerimionie iniziano i festeggiamenti che prevedono anche una parata di carnevale a cui parteciperanno 20 ballerini e un concerto di una band salsa. La parata sfilerà
lungo il Decumano per raggiungere il Padiglione di Cuba all’interno del Cluster del Cacao e del Cioccolato.
La festa continua con degustazioni di cibi e bevande tipiche che celebrano ile diverse culture e i gruppi etnici del mondo.
Il Padiglione cubano celebra la sua visione di “Cuba – Sulla strada per l’indipendenza alimentare“, propone la cucina come chiave dell’identità del Paese che rivela il modo cubano di intendere la vita e la convivenza con la natura, elemento essenziale della sua espressione artistica e culturale. Raccontando la sua storia cubana attraverso la cucina, si percepisce una fusione di influenze tra aborigeni, spagnoli, africani, francesi, franco-haitiani, cinesi, arabi e creoli che permeano le creazioni culinarie cubane. Questo mix culturale si applica anche ai ricchi prodotti locali come il tabacco, un prodotto di lusso originale cubano; la canna da zucchero, importato in Europa da Cristoforo Colombo; il rum “massima espressione della canna da zucchero” piacere insuperabile e patrimonio dell’identità cubana; il caffè, portato dai francesi dopo la rivoluzione anti-schiavitù ad Haiti nel tardo 18° secolo e il cacao, introdotto dagli spagnoli, che a Baracoa, primo villaggio di Cuba, viene coltivato e utilizzato secondo le antiche tradizioni.
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26 luglio 1866 nell’ambito della Terza Guerra di Indipendenza si ha la cosiddetta ‘BATTAGLIA DI VERSA’ uno scontro tra le truppe italiane provenienti da Palmanova e quelle dell’Impero austriaco ferme al di qua del Torre che vide la vittoria degli italiani è la conquista all’Italia del paese di Versa.
A seguito di questa vittoria si giunse alla stipula dell’armistizio del 12 agosto 1866, firmato a Cormòns, in casa Tomadoni, dove risiedeva il podestà conte Camillo della Torre, e successivamente alla pace di Vienna del 3 ottobre seguente.
Le truppe italiane entrarono a Versa che divenne nuovamente italiana, ma soltanto per pochi giorni, perché con il successivo l’armistizio di Cormons e la Pace di Vienna, l’Austria cedette al Regno d’Italia il Veneto, ma la linea di confine tra Italia e Austria venne fissata con la sponda destra del Torre, fu cosi che Versa tornò austroungarica
La Battaglia di Versa avvenne sul ponte del torrente Torre, che non esiste più, e coinvolse molte truppe tra cui i Lancieri di Firenze, i bersaglieri, l’ 8° Reggimento d’artiglieria. Gli Italiani ebbero la meglio, ma fu una vittoria inutile, Versa restò italiana per pochi giorni.