Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 20 marzo la prima giornata internazionale DELLA FELICITÀ.
“La felicità ed il benessere sono obiettivi universali e devono essere riconosciuti come tali dalla politica pubblica come anche la necessità di un approccio più aperto, equo e bilanciato a una crescita economica che promuova uno sviluppo sostenibile, la cancellazione della povertà e la felicità di tutte le persone”
Con queste parole l’Assemblea Generale Onu ha proclamato il 20 marzo Giornata Internazionale della Felicità. Da oggi in poi il 20 marzo non sarà soltanto la vigilia del solstizio di primavera. In questo giorno tutto il mondo festeggerà la “Giornata Internazionale della Felicità“, proclamata dall’Assemblea Generale dell’ONU con queste parole: «La felicità e il benessere sono obiettivi universali e devono essere riconosciuti come tali dalla politica pubblica come anche la necessità di un approccio più aperto, equo e bilanciato a una crescita economica che promuova uno sviluppo sostenibile, la cancellazione della povertà e la felicità di tutte le persone». Per la prima volta nella storia i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno voluto celebrare la felicità e considerarla come un diritto irrinunciabile a cui tutti i popoli della terra devono aspirare.
Un augurio? Una speranza? Una esortazione a sognare e a godersi la vita?
In tempi di crisi come questi potrebbe sembrare una presa in giro. Gli indicatori economici non invogliano a festeggiare, certo che «Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro Tcoraggio, né la nostra compassione né la devozione al nostro Paese. Il Pil misura tutto eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta» diceva Robert Kennedy.
Vero che i soldi non fanno la felicità, però … E qui ognuno conclude con la battuta di spirito che preferisce.