19 luglio si inaugura oggi la #FESTADELPANE a #EXPO2015, caratterizzata da colore oro. Oro come il grano, oro come il pane. . Dopo la Festa del Latte e quella della Pizza, che si sono rivelati dei veri successi, è arrivato il momento di celebrare un cibo comune a numerose culture e tradizioni, fonte di alimentazione e sostegno per i popoli di tutto il mondo, semplice nella ricetta e vario nella forma, versatile, fragrante, buono: il pane. Nella mattinata un lungo corteo, in partenza dall’Expo Centre e dal Biodiversity Park, seguirà lungo il Decumano le marching band ingaggiate per l’occasione e arriverà a Piazza Italia dopo aver raccolto nelle sue fila i rappresentanti dei Partecipanti. Ognuno porterà con sé il pane tipico del proprio Paese e lo poserà sul grande tavolo Pangea posizionato al centro della piazza, invitando i visitatori a entrare nel loro Padiglione.
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e i discorsi ufficiali si passa alla visita del Padiglione.
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19 luglio 64 il grande INCENDIO DI ROMA scoppiò la notte del 18 luglio del 64 (ante diem XV Kalendas Augustas, anno DCCCXVII a.U.c.) nella zona del Circo

Massimo e infuriò per nove giorni complessivamente, propagandosi in quasi tutta la città. I morti furono migliaia e circa duecentomila i senzatetto. Numerosi edifici pubblici e monumenti andarono distrutti, insieme a circa 4.000 insulae e 132 domus.
Delle quattordici regioni (quartieri) che componevano la città, tre (la III, Iside e Serapis, attuale colle Oppio, la IX, Circo Massimo, e la X, Palatino) furono totalmente distrutte, mentre in altre sette si registrarono danni relativamente più limitati.
Gli scavi condotti nelle aree maggiormente interessate dall’evento, hanno spesso incontrato strati di cenere e materiali combusti, quali evidenti tracce dell’incendio. Sono stati anche rinvenuti, frammenti di arredi metallici parzialmente fusi, a riprova della violenza delle fiamme e delle elevatissime temperature raggiunte.
Nerone, che si trovava ad Anzio, tornò in città quando le fiamme ormai lambivano la sua residenza (Domus Transitoria) e non sarebbe riuscito a salvarla. Si occupò di soccorrere i senza tetto, aprendo i monumenti del Campo Marzio, allestendovi dei baraccamenti e facendo arrivare i viveri dai dintorni. Il prezzo del grano sarebbe stato inoltre abbassato a tre sesterzi il moggio.
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19 luglio 1985 si ricorda la triste catastrofe della Val di Stava che si verificò
quando i bacini di decantazione della miniera di Prestavel ruppero gli argini scaricando 160.000 m³ di fango sull’abitato di Stava, piccola frazione del comune di Tesero, provocando la morte di 268 persone. È tristemente famosa per essere stata una delle più grandi tragedie che abbiano colpito il Trentino in epoca moderna.