27 giugno 1980 un disastro aereo tra le isole di USTICA e PONZA dove muoiono 81 persone e dopo 35 anni non sappiamo ancora esattamente come e perché l’aereo di linea Douglas DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia, decollato dall’Aeroporto di Bologna e diretto all’Aeroporto di Palermo, si squarciò in volo all’improvviso e cadde in mare.
Negli anni si sono fatte decine di ipotesi, dalla bomba a bordo dell’aereo fino all’attacco missilistico e alla battaglia tra caccia militari, e si è assistito – specie nei primi anni di indagini – a tutto il repertorio di depistaggi e oscurità che hanno caratterizzato i cosiddetti “misteri d’Italia”. Il tribunale civile di Palermo ha emesso le sue condanne …
La compagnia Itavia, già pesantemente indebitata, cessò le operazioni il 10 dicembre, il 12 dicembre le fu revocata la licenza di operatore aereo (su rinuncia della stessa compagnia), e nel giro di un anno si aprì la procedura di allimento.
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27 giugno oggi a #EXPO è la giornata dedicata al KAZAKHSTAN con L’ormai consueto programma di cerimonie istitizionali. La giornata sarà in particolare un

omaggio al bel canto italiano in musica: durante tutta la giornata i più famosi artisti kazaki interpreteranno brani della tradizione italiana e kazaka, dalla celeberrima “Caruso” di Lucio Dalla alla “Traviata” di Giuseppe Verdi, passando per le canzoni folkloristiche del Kazakistan.
Il padiglione del Kazakistan è super tecnologico e brilla nel sole con la sua copertura dall’aspetto futuribile, l’ingresso con acciaio inossidabile lucidato ed il resto della struttura è fatto con un materiale iridescente che mescola riflessi e sfaccettature cromatiche. Il tema è «La terra delle opportunità» ed intreccia ospitalità, tradizione nomade, tutela delle risorse naturali e sviluppo sostenibile.
Inoltre il Padiglione Kazako ospita un acquario con storioni del Caspio, da cui si ottiene il famoso caviale. E poi assaggi di latte di giumenta fermentato, droni volanti, un racconto della storia delle mele, che derivano tutte da antiche varietà kazake e un’installazione che emana profumo di tulipani selvatici. Conclude l’esposizione una sala 3D, con poltroncine dinamiche che rispondono alle sollecitazioni del filmato.
27 giugno 1463 il Papa Pio II ratifica il trattato per la definizione dei confini della Serenissima Repubblica di San Marino, spesso abbreviata in Repubblica di San Marino o semplicemente in San Marino.
La Repubblica è indipendente ed ha origini antichissime, tanto che San Marino è ritenuta la più antica repubblica del mondo ancora esistente. La tradizione fa

risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C., quando San Marino, un tagliapietre dalmata dell’isola di Arbe fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore romano Diocleziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano, il più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica. La proprietaria della zona, una ricca donna di Rimini donò il territorio del Monte Titanoalla piccola comunità, che lo chiamò a memoria del fondatore “Terra di San Marino” .
Il territorio rimase limitato al Monte Titano fino al 1463, quando la Repubblica entrò nella coalizione che sconfisse il signore di Rimini Sigismundo Pandolfo Malatesta. Come ricompensa, papa Pio II cedette a San Marino le città di Fiorentino, Montegiardino e Serravalle. Nello stesso anno, la città di Faetano chiese di essere annessa alla Repubblica. Successivamente, i confini dello Stato non hanno più subito modifiche.